- Luglio 1, 2025
Finalmente estate: sono pronte le spiagge, il mare, le piscine – la stagione calda invita a praticare
diverse attività nel tempo libero come nuotare, giocare a tennis, fare escursioni o semplicemente
godersi il sole su una sedia a sdraio. Passiamo con felicità i momenti all’aperto e le belle giornate
estive – e poi dimentichiamo che, nonostante il sole faccia bene alla nostra psiche e al nostro corpo,
ha anche le sue insidie. Infatti, un’esposizione al sole prolungata e forte della testa o del collo
scoperto può provocare i sintomi di un’insolazione o colpo di sole.
Insolazione o colpo di sole
Il termine insolazione deriva dal latino “insolatio”, che significa “esposizione al sole”. In ambito
medico, riferisce a una condizione patologica causata dall’eccessiva esposizione ai raggi solari, che
può comportare vari sintomi. “Colpo di sole” è un termine più comune e colloquiale per descrivere
la stessa condizione.
Differenza tra colpo di sole e colpo di calore
Il colpo di sole si verifica quando le meningi della testa e della colonna vertebrale cervicale si
surriscaldano e si irritano in seguito a un’esposizione intensa e prolungata al sole. Non sono i raggi
UV in sé a scatenare l’irritazione delle meningi, ma le alte temperature causate dai raggi di calore a
onda lunga che l’organismo non è più in grado di elaborare.
Il rischio di insorgenza di un’insolazione è maggiore se il sole batte senza ostacoli sulla nuca: un
pisolino a pancia in giù sotto il sole di mezzogiorno è quindi rischioso, così come una lunga
escursione, un lavoro fisico all’aperto o un viaggio in un’auto decappottabile senza copricapo.
Il colpo di sole può trasformarsi in un colpo di calore, per cui è spesso difficile distinguere tra i due.
A differenza del colpo di sole, il colpo di calore è un’emergenza medica.
Insolazione e colpo di calore sono spesso utilizzati come sinonimi. In realtà, la differenza
sostanziale tra le due condizioni patologiche, alla stessa elevata temperatura esterna (a partire da 30-
35°C), è rappresentata dal tasso di umidità dell’ambiente maggiore del 60-70% e dalla ridotta
ventilazione.
In questo caso, l’organismo non è più in grado di regolare la propria temperatura tramite la
sudorazione e la temperatura corporea sale a volte fino a oltre 40 °C. Questo può essere pericoloso
per la vita e può portare a un collasso circolatorio, con abbassamento della pressione sanguigna e
persino shock. È quindi necessaria un’immediata assistenza medica d’emergenza.
I sintomi del colpo di sole
I sintomi del colpo di sole non sono sempre riconoscibili immediatamente. Il problema è che i
sintomi possono manifestarsi anche con un certo ritardo, cioè diverse ore dopo l’esposizione al sole.
I bambini e le persone di età superiore agli 80 anni sono particolarmente suscettibili ai colpi di sole
e ai colpi di calore. Poiché i neonati, i bambini e gli ultraottantenni non hanno la stessa capacità di
adattamento degli adulti più giovani nel regolare la temperatura corporea e l’equilibrio termico,
l’insolazione è più rapida.
Occorre prestare particolare attenzione ai bambini piccoli, che hanno capelli molto fini e un cranio
sottile. Se il cuoio capelluto non è protetto, l’irritazione delle meningi può verificarsi molto
rapidamente. I segni includono irrequietezza, urla e pianti, nonché il rifiuto di bere. La testa è calda e spesso rossa, mentre il corpo è freddo. La testa e il collo fanno male. Possono verificarsi anche
nausea, vomito e perdita di coscienza.
Inoltre, gli anziani hanno spesso condizioni cardiovascolari preesistenti e assumono farmaci
appropriati, come le compresse per la disidratazione (diuretici). La sensazione di sete diminuisce
con l’età e le persone spesso indossano abiti “sbagliati” o troppo caldi.
I sintomi più comuni del colpo di sole, che possono manifestarsi singolarmente o insieme, sono:
Testa fortemente arrossata e riscaldata
Mal di testa
Dolore al collo
Nausea
Irrequietezza
Vertigini
Mal d’orecchio o ronzio nelle orecchie
Polso veloce, ma debole
Crampi
Il primo soccorso in caso di un colpo di sole
La prima cosa da fare in caso di sintomi di insolazione è allontanarsi immediatamente dal sole.
Spostarsi in una zona più fresca e ombreggiata. Evitare lo sforzo fisico e, se possibile, tenere la
parte superiore del corpo sollevata. È poi importante raffreddare il corpo. Le misure di
raffreddamento che possono aiutare a contrastare rapidamente l’insolazione comprendono:
Applicare panni umidi e freschi sulla testa, sul collo e sul corpo.
Togliere gli indumenti non necessari.
Bere, possibilmente acqua fresca o succo di frutta. Le bevande fredde o ghiacciate e i prodotti
refrigerati, invece, sollecitano ulteriormente la circolazione.
Se si sospetta un’insolazione (testa rossa e forte mal di testa), è necessario raffreddare soprattutto
la testa. Posizionare la persona colpita con la parte superiore del corpo sollevata.
Colpo di calore
Nel caso di un colpo di calore potenzialmente letale, la temperatura corporea sale a oltre 40 °C.
Questo surriscaldamento acuto del corpo porta a una reazione infiammatoria sistemica. I sintomi
comprendono una temperatura corporea simile a quella di una febbre molto alta, perdita di
coscienza fino al coma o alle convulsioni, nonché battito cardiaco accelerato, pressione sanguigna
bassa e respirazione accelerata. Le cause sono il sovraffaticamento fisico (colpo di calore da sforzo)
o il surriscaldamento a temperature ambientali elevate, di solito durante le ondate di calore (colpo di
calore classico).
Troppi pochi liquidi, il consumo di alcol, le malattie circolatorie o alcuni farmaci possono
aumentare il rischio di colpo di calore.
I sintomi del colpo di calore
Pelle calda e secca
Aumento della temperatura corporea (febbre fino a oltre 40ºC)
Vertigini
Mal di testa Nausea, vomito
Disorientamento
Perdita di coscienza (ad esempio sonnolenza, nei casi più gravi incoscienza)
Ipotensione (bassa pressione sanguigna)
Battito cardiaco accelerato (tachicardia)
Respirazione rapida (tachipnea, “ansimare”)
Diarrea
Primo soccorso per un colpo di calore
Spostare immediatamente la persona in un ambiente fresco. Evitare raffreddamenti troppo
bruschi.
Non rimanere sotto l’ombrellone, poiché i raggi solari filtrano lo stesso e la temperatura rimane
comunque elevata.
Applicare panni umidi e freschi sulla testa, sul collo e sul corpo. L’acqua utilizzata per
raffreddare il corpo deve essere tiepida e non ghiacciata per non causare vasocostrizione e
impedire la dispersione di calore.
Sdraiarsi con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo per favorire la circolazione di
ritorno dalle zone periferiche del corpo verso il cuore.
Allentare gli indumenti stretti della persona colpita e fornire aria fresca.
Bere, possibilmente acqua fresca o succo di frutta.
Chiamare 112.
Morire di caldo
2022 (periodo di valutazione 30 maggio fino 4 settembre) si sono stimati in Europa 61.672 decessi
legati al caldo e l'Italia è il Paese più colpito con un totale di 18.010 morti, seguito da Spagna
(11.324) e Germania (8.173). Anche rispetto al tasso di mortalità 'da caldo', il primo Paese è l'Italia
(295 decessi per milione), seguita da Grecia (280), Spagna (237) e Portogallo (211). La media
europea è stata stimata in 114 morti per milione. Lo indica uno studio condotto dall'Istituto di
Barcellona per la salute globale (ISGlobal), in collaborazione con l'Istituto nazionale della salute
francese (Inserm), e pubblicato su Nature Medicine, “Heat-related mortality in Europe during the
summer of 2022”. La mortalità è nelle fasce di età più avanzate, e soprattutto nelle donne, si stima,
infatti, che il 63% in più di donne rispetto agli uomini sia morto a causa del caldo, con l'incidenza
più alta nella regione mediterranea
Il 2023 è stato anche un anno caldissimo o il secondo anno più caldo mai registrato a seconda del
set di dati. La mortalità correlata al caldo è aumentata di circa il 30% negli ultimi 20 anni e si stima
che i decessi legati al caldo siano aumentati nel 94% delle regioni europee monitorate (fonte:
Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) e Copernicus Climate Change Service).
Il tasso di mortalità attribuibile al caldo l’Europa ha registrato 2023 47.690 decessi tra maggio e
ottobre nei 35 paesi esaminati. Il maggior numero di morti in assoluto ha l’Italia con 12.743 decessi,
seguita dalla Spagna (8352) e dalla Germania (6376).
Misure per proteggersi dai colpi di sole / calore
Il cambiamento climatico è caratterizzato, tra l’altro, da un aumento della temperatura media
ambientale. Le ondate di calore sono sempre più frequenti e possono essere più marcate. Ci sono
alcuni accorgimenti da tenere presenti:
Quando si sta a lungo al sole, indossare sempre un copricapo, preferibilmente un cappello
con tesa. Le persone con la testa calva o i capelli sottili e i bambini piccoli sono
particolarmente a rischio e dovrebbero quindi evitare il sole cocente.
È meglio evitare completamente il sole di mezzogiorno (fascia d’orario 11.00 – 16-00).
Bere a sufficienza: due o tre litri di acqua o tè non zuccherato al giorno.
Far bere alla persona colpita un sorso di liquido (fresco).
Indossare abiti chiari e ariosi, di lino o cotone.
Prediligere cibi leggeri – il corpo produce calore aggiuntivo quando digerisce pasti
abbondanti.
Mangiate pasti leggeri, zuppe, frutta e verdura: affaticano meno l’organismo. Brodi salati o
bastoncini di sale possono compensare un’eventuale carenza di elettroliti dopo una forte
sudorazione.
Evitate di bere alcolici al sole.
Cercare regolarmente l’ombra o stanze fresche.
Adattare il programma di allenamento alla temperatura e all’ora del giorno. È meglio non
allenarsi dopo le 10 del mattino e non prima delle 18 della sera. Prima di iniziare
l’allenamento, lasciate che il vostro corpo si acclimati alla temperatura per tre o quattro
giorni.
I prodotti di protezione solare non proteggono dall’insolazione perché non bloccano i raggi
di calore a onda lunga che portano al surriscaldamento.
Fate attenzione alle escursioni in montagna: qui il sole è particolarmente intenso, mentre gli
escursionisti trovano spesso una temperatura ambiente piuttosto fresca, il che aumenta il
rischio di insolazione.
Non lasciate mai bambini o persone deboli nell’auto, né animali domestici. L’auto si riscalda
rapidamente e c’è pericolo di vita
pericolo di una disidratazione
Quando l’organismo si disidrata e l’equilibrio idrico o salino è alterato, si parla di disidratazione.
A seconda dell’età, il nostro corpo è composto per il 55-70% di acqua. In essa sono disciolti
elettroliti come sodio, calcio e magnesio, essenziali per i processi metabolici. Il sangue, composto
per il 90% di acqua, trasporta questi elementi attraverso il corpo, oltre all’ossigeno, essenziale per la
sopravvivenza. Con l’aumento della carenza d’acqua, il sangue si addensa e la velocità di
scorrimento diminuisce, limitando l’apporto di ossigeno e nutrienti. Per conservare i liquidi, si
limita l’escrezione attraverso i reni, con conseguente aumento delle tossine nell’organismo. Un
deficit di liquidi influisce quindi su molte funzioni e organi corporei.
Il nostro corpo perde continuamente acqua attraverso l’escrezione, la sudorazione o l’aria che
respiriamo. Questo non è un problema se si beve normalmente. La disidratazione è un rischio se si
perde più della normale quantità quotidiana.
Anche le malattie, che portano in particolare la diarrea o vomito, possono arrivare rapidamente alla
disidratazione. Lo stesso vale per alcuni farmaci, come gli antipertensivi, che accelerano
l'escrezione attraverso i reni. Anche le ferite con elevata perdita di sangue o le ustioni estese sono
associate alla disidratazione se non vengono trattate in modo adeguato.
Il primo segnale che il nostro corpo ha bisogno di liquidi è, senza dubbio, la sensazione di sete e la
secchezza delle mucose della bocca. Anche l’urina di colore scuro è uno dei primi segnali. Solo l’1-
2% di acqua in meno può provocare mal di testa, stanchezza, problemi di concentrazione e vertigini,
sintomi tipici della disidratazione progressiva. Confusione, palpitazioni o crampi muscolari e
tremori sono già segni di una carenza critica di liquidi.
Una carenza del 2% può comportare limitazioni delle prestazioni fisiche, mentre un deficit del 20%
è considerato pericoloso per la vita. Circa il 17% dei pazienti ricoverati in ospedale con una
diagnosi di disidratazione muore entro 30 giorni dal ricovero.
Un modo semplice per individuare la disidratazione in sé stessi o negli altri, soprattutto nelle
persone anziane, è il test delle pieghe cutanee, in cui la pelle del dorso della mano o
dell’avambraccio viene premuta insieme per formare una piega. Se non scompare entro pochi
secondi (< 2 secondi), è probabile che vi sia un deficit di liquidi nell’organismo.
Skin Turgor Test
I servizi di emergenza devono essere allertati al più tardi se si verificano sintomi gravi come crampi
muscolari, palpitazioni, confusione o addirittura svenimenti. Il pericolo è acuto e c’è anche il rischio
di danni secondari. Le persone sane possono facilmente gestire la disidratazione nelle sue fasi
iniziali bevendo una quantità sufficiente di liquidi. In caso di bambini piccoli, anziani o persone
indebolite dalla malattia, è necessario consultare un medico nelle fasi iniziali.
I sintomi di una disidratazione
Una lieve carenza di liquidi spesso non è nemmeno percepibile. Con una leggera carenza di liquidi,
le membrane mucose iniziano a seccarsi e il corpo produce meno sudore. La quantità di urina
diminuisce e l’urina diventa di colore più scuro.
Bocca secca e lingua impastata
Problemi di concentrazione
Mal di testa
Spossatezza
Rapido affaticamento
Riduzione delle prestazioni fisiche e mentali
Minzione meno frequente o urina meno abbondante e più scura – anche se quest'ultimo è un
segno meno affidabile nelle persone anziane.
Una carenza moderata o grave di liquidi può essere caratterizzata anche da
Secchezza delle mucose
Vertigini dopo essersi alzati rapidamente
Battito cardiaco accelerato (tachicardia)
Dolore all’addome e al petto
Occhi infossati e assenza di lacrime quando si piange
Crampi muscolari
Convulsioni
Apatia (letargia) o confusione
Se la disidratazione è più avanzata, le mucose si seccano completamente. Anche la pelle è meno
tesa. La minzione è scarsa o assente. La frequenza cardiaca aumenta e la pressione sanguigna si
abbassa. Si notano debolezza, vertigini o mancanza di concentrazione e si è più inclini a cadere.
Una grave carenza di liquidi può portare a uno “shock ipovolemico”. La mancanza di liquidi è così
grave che la circolazione è sull’orlo del collasso. Lo shock è un’emergenza. In caso di
disidratazione grave, si smette di urinare. Il polso sarà rapido e la pressione sanguigna notevolmente
bassa. Il vostro stato può essere descritto come confuso o apatico.
Può essere riconosciuto anche da questi segni:
Bocca e lingua estremamente secche
Minzione molto scarsa o assente
Occhi profondi
Confusione e sonnolenza
Tremori o crampi muscolari
Pressione sanguigna bassa
Pallore
Perdita di coscienza, letargia
Nel peggiore dei casi, perdita di coscienza o coma
Possibile shock
Rischio di danni agli organi (reni, fegato, cervello).
La cosa più importante da fare per prevenire la disidratazione è bere abbastanza liquidi. La regola
generale per la vita di tutti i giorni è almeno 35 millilitri di acqua per chilogrammo di peso
corporeo. Questo include anche i liquidi che assumiamo attraverso gli alimenti, come frutta e
verdura. Tuttavia, dovremmo assolutamente bere da 1,5 a 2 litri d’acqua nel corso della giornata.
Con il caldo e durante gli sforzi fisici, raddoppiare o più.
Quando la sete si fa sentire, è ora di bere. Soprattutto con l’avanzare dell’età non si può più fare
affidamento su questo segnale, poiché la sensazione di sete diminuisce. È meglio bere a intervalli
regolari. L’acqua del rubinetto o minerale e il tè non zuccherato sono ideali per questo scopo. Se si
perdono molti liquidi con la sudorazione, è bene assumere anche zuccheri e minerali, ad esempio
con succhi di frutta o bevande isotoniche.

